14 December 2019
|Lo schieramento delle sardine
I cattivi esistono e sono meno forti di quello che appare. L’odio e il risentimento veleggiano insidiosi ma possono essere messi a tacere dal riconoscersi umani, da sentimenti positivi e da un diverso modo di rapportarsi, rispettoso e nuovo, a cui ci si richiama e su cui ci si unisce in piazze accoglienti.
Un segnale prezioso, ma attenzione!
Le emozioni e ancor più i sentimenti vanno qualificati, l’empatia va indirizzata sennò, ad esempio, si rischia di aprire le piazze a chiunque, inclusi i fascisti (ben vengano le distanze che alcuni hanno preso ma bisogna continuare a rifletterci). O ancora, qualificare la solidarietà significa valorizzare chi appoggia il fenomeno delle sardine non impedendogli di esprimere la propria identità.
In un mondo pieno di disvalori, nella società di estranei, nello sgretolarsi di vecchie identità, bisogna schierarsi e definirsi per incontrarsi fra persone che vogliono cambiare in meglio, altrimenti più che senza simboli ci si ritrova senza confini morali e così, inoltre, è più facile essere strumentalizzati dai politici.
Sarebbe bene confrontarsi, a maggior ragione per l’eterogeneità di questi momenti affollati, per composizione umana e per idee, per unirsi meglio in un percorso nuovo che può essere per l’accoglienza degli immigrati contro il razzismo, le destre e la Lega, per la solidarietà fra donne contro le violenze maschiliste, per la difesa dei più piccoli e indifesi.
13 dicembre 2019
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